Le banche dovrebbero chiedere business plan e non garanzie


ediForse sarà un errore ma a mio avviso, le banche quando un privato e futuo imprenditore si presenta per chiedere dei soldi dovrebbero chiedere il business plan dell’attività che, per l’appunto, intenderebbe intraprendere.

A prima vista sembrerebbe più un ostacolo all’erogazione del prestito.
A mio avviso, questo duplice sforzo, garantirebbe (molto più delle suddette garanzie), entrambe le figure: chi presta i soldi e chi li prende in prestito.

Non è complesso. Faccio un esempio:

Un amico affitta un negozio ad una coppia di amici che dice di voler aprire una piadineria a Roma.

[Amico] Ah, davvero?….una piadineria. C’è mercato?
[Imprenditori, diciamo…]. Si certo. Come quella che vorremmo aprire ce ne sono solo altre due a Roma.

[A] (pensa tra se e se…”ma di quale Roma parliamo?”) Ah, …d’accordo.
[I] Si, guardi, stia tranquillo (fanno gli Imprenditori per rassicurare il mio amico). Una bomba

———- 3 mesi dopo l’apertura di gennaio —————

[I] Salve, potremmo incontrarci per cortesia? Sa, abbiamo dei problemi.
[A] Ah, davvero? Di già? D’accordo

———– 3 ore dopo ————-
[I] Sa, abbiamo fatto i conti prima di aprire, abbiamo chiesto un mutuo contando anche i soldi che non avremmo guadagnato nel primo periodo ma poi, tra una cosa e l’altra abbiamo fatto altre spese e di fatto non stiamo guadagnando nulla. Potrebbe aiuarci? Magari se questo mese lo scalasse dal deposito?
[A] Ah, davvero? Ma, scusate, come li avete fatti i conti? Avete aperto a gennaio. E’ solo aprile. Quando avreste pensato di iniziare a guadagnare con la piadina? L’estate deve ancora arrivare e di solito non si presenta prima di giugno, diciamo.

[I] Si, ha ragione ma qui è un mortorio il sabato sera.
[A] Ah, davvero? Beh, effettivamente d’inverno a parte che a Trastevere è un po’ un mortorio ovunque.

Morale della favola: se quei tonti avessero realizzato un rudimentale business plan, magari guidati dallo stesso tizio che gli fa le pulci in banca prima di dargli il prestito piuttosto che da qualche patronato, adesso non ci si troverebbe così.

Se fosse sistematica la cosa, forse avremmo un po’ meno debitori (che poi non pagano manco le banche, avoja a dì), e qualche piccolo imprenditore in più.

Quante volte vi è capitato di vedere negozi che vengono ristrutturati a distanza di pochi mesi, passando da un proprietario ad un altro per poi richiudere nuovamente e restare così per mesi?
Ecco, dietro a quelle attività c’è stato solo un avido approfittatore interessato a vendere un debito.


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