Moneta virtuale: classico libro fatto di pagine bianche


BitCoinUn post interessante per chi (ancora), avesse le idee poco chiare sulla moneta virtuale.

Ho scelto come immagine il trend del valore di questo “bizzarro” fenomeno che vede coinvolti attori molto importanti quali

  • soldi
  • banche
  • umani

Normalmente questo triangolo vede le banche fare la parte più grossa. In ottica “bitcoin” (per citare il player più noto) le banche (centrali), non sono davvero al top della piramide, anzi: in questa circostanza sono quasi totalmente estromesse dal controllo così come gli organi competenti normalmente preposti.

Tornando all’immagine, la crescita del valore sembrerebbe sconfessare il solito scetticismo che solitamente accompagna l’impiego dei soldi in rete.

Effettivamente, la moneta virtuale non è proprio la stessa cosa della moneta elettronica.

Il meccanismo sembrerebbe molto simile anzi, tra i competitor di Bitcoin troviamo l’arcinoto PayPal (figlio del geniale Elon Musk) piuttosto che Visa.

Leggendo in giro, però, l’evidenza sarebbe un’altra: Bitcoin non è (o almeno non è solo), una piattaforma di pagamento “peer-to-peer”, bensì una valuta vera e propria. Non dollari, non euro, non sterline: Bitcoin!

Per i comuni mortali quest’ultima frase significa poco ma per chi volesse muovere capitali al riparo da occhi indiscreti, beh, questa potrebbe essere la soluzione ideale.

Proprio in riferimento al punto-elenco riportato poco più su, Bitcoin rappresenta uno stratagemma per eludere “qualche controllo indiscreto” degli istituti bancari ma anche degli organi di sicurezza. Un articolo interessante lo trovate qui: http://techliberation.com/2013/12/04/why-would-anyone-use-bitcoin-when-paypal-or-visa-work-perfectly-well/

Dallo stesso post si apprende come anche l’arbitrato sul pagamento possa essere più “versatile” rispetto a PayPal.

La recente vicenda legata a Mt.Gox mostrerebbe anche un ulteriore aspetto dei Bitcoin e cioé la loro estrema volatilità

http://news.you-ng.it/2014/03/24/mtgox-perde-650mila-bitcoin-causa-di-attacchi-di-pirateria-informatica/

 


 


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