L’IA e il mito della competenza istantanea

Come l’IA ci illude di sapere tutto (ma ci costringe a studiare meglio)

IA means I Am an expert

L’intelligenza artificiale ci affascina o perlomeno io sono stato rapito. È veloce, potente, spesso sorprendente. Eppure, dietro l’effetto “wow”, potrebbe nascondersi una nuova forma di illusione: quella della competenza istantanea.

A dire il vero, molti post tematici, presenti si vari social esordiscono proprio con “Crea un piano formativo per trasformarmi in…”.

Diversi di noi (ne conosco parecchi, ormai), hanno chiesto a uno strumento IA di scrivere una mail, un testo tecnico, una poesia. Il risultato è spesso dignitoso. Tuttavia, levate quelle circostanze quasi eccezionali, leggendo con occhio esperto, qualcosa stona. Una frase fuori tono. Un concetto vago. Una mancanza di profondità. Più spesso che volentieri, un entusiasmo immotivato e fuori dal comune.

Ed è qui che inizia il nostro viaggio.

L’inganno della superficie

L’IA ci dà risposte (si, ok, risposte che sono statisticamente buone). Tuttavia ci costringe, se vogliamo davvero fare la differenza, a porci domande migliori affinché noi, a nostra volta, le si ponga all’IA in maniera opportuna.

L’accesso alla potenza non equivale all’accesso al significato.

Come quando ci regalarono da bambini una tastiera elettronica e ci sembrava di “saper suonare”, l’IA rischia di darci la sensazione di sapere… senza davvero conoscere.

Un nuovo bisogno di studio

Lungi dal sottoscritto di concertare un attacco all’IA. Al contrario: è un invito rivolto e me stesso, in primis, all’uso consapevole. Oggi più che mai serve:

  • comprendere i termini,
  • padroneggiare il tono,
  • riconoscere le sfumature.

Spoiler: queste capacità, tuttavia, dovremmo già padroneggiarle e, qualora così non fosse, sarebbe il caso di farlo, alla faccia dell’IA.

Scrivere un prompt richiede finezza: chiedere in tono ironico non è come chiedere in tono empatico. E distinguere una risposta arrabbiata da una assertiva può fare la differenza tra comunicare… o fallire.

L’illusione che ci chiama

L’eroe del nostro tempo non è chi usa l’IA per fare tutto.
Personalmente, trovo che sia chi usa l’IA per imparare meglio.

È questo che tenterò di esplorare ed approfondire nelle prossime tappe.

Perché oggi (come sempre), possedere gli strumenti è semplice. Imparare ad usarli con maestria, no.

Davide Giordano

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