Cara “Poste” ti scrivo…che adesso mi adiro un po’!


Cara (non in senso affettivo ma pecuniario) Poste ti scrivo,

per dirti che il tuo servizio che per anni è stato oggetto di scherno e derisione da parte dei tuoi utenti, adesso è arrivato, probabilmente, al fondo del fondo.

Costretti ad accettare che diversi Paesi extracomunitari (ma non più solo loro, purtroppo), si rifiutino di spedire in Italia, costretti a dover pagare un francobollo con la dicitura “prioritaria” senza poter scegliere per un servizio più economico e non prioritario e senza avere non dico priorità ma almeno tempi decenti.

Costretti a dover essere testimoni di fenomeni quanto mai bizzarri tipo:

– pagare un euro per ricaricare la PostePay (e vabbé, ci posso anche stare);

– pagare due euro per ricaricare la PostePay da una lottomatica (e vabbé, il guadagno di Poste e di Lottomatica);

mi chiedo perché  per ricaricare la PostePay da un postamat (sportello ATM limitrofo all’ufficio postale, stesso) con un bancomat di altro istituto di credito (e mo no, caspita) devo pagare “3” dico “tre” maledettissimi euro per l’operazione?

Non entro nella struttura, non consumo la struttura camminandoci dentro o usandone le sedie, non consumo il numero d’ordine e non costringo gli impiegati a salutarmi, a darmi una distinta in duplice copia (tanta carta) sulla quale scrivere cosa voglio fare nonché il numero della carta che non può essere letto elettronicamente dalla stessa (nel 2010!!!!). Non sono costretto a impazzire quando per qualsiasi bolletta (che sono soldi che girate ad altri), posso pagare col bancomat ma, per versare dei soldi a voi sulla mia PostePay maledetta, il bancomat non va bene. Solo contanti. Non sono costretto a sentire ogni volta versioni differenti su come posso fare le cose (bancomat si, bancomat no, postepay si o no,…)

Voglio solo arrivare nei pressi di un ufficio postale, ficcare nello sportello ATM il mio bancomat e ordinare un’operazione di trasferimento di soldi dal mio conto alla mia PostePay… no…non si può fare o, meglio, a volte si a volte no.

Sempre fatto fino a qualche settimana fa, ieri metto il bancomat, faccio tutto, mi da’ lo scontrino con scritto operazione conclusa….”OPERAZIONE CONCLUSA!” non errore o problema o dubbio… dice proprio “OPERAZIONE CONCLUSA”

Vado a vedere sul saldo PostePay e come per magia..nemmeno un soldo. Terrorizzato penso di aver ricaricato la carta sbagliata…allora scappo in macchina a recuperare il cedolino che rilascia lo sportello Postamat e mi accordo con orrore che sul cedolino ci sono i seguenti dati:

– quando ho fatto l’operazione

– dove ho fatto l’operazione (sportello agenzia, ATM)

– da quale carta ho effettuato l’operazione (primi 5 e ultimi 4 numeri)

– quanto ho ricaricato e quanto m’è stato scalato per l’operazione (la somma più i mitici 3 euro)

– che ho fatto una ricarica PostePay

…e quale numero PostePay ho ricaricato?…no…quello no.

Giuro che è l’ultima volta che ricarico un serbatoio stagno e monodirezionale come la PostePay.

Apro una carta virtuale sul mio conto online, mi faccio dare un numero, manco il pezzo di plastica giallo che tanto non serve a un fico secco, e la vostra postepay la brucio…ché se ve la ridò indietro è probabile che mi chiediate soldi per smaltirla.

Ah, tanto per dirlo, l’operazione non è avvenuta. I soldi non c’erano sulla PostePay perché la mia banca (bravi pure loro), per fare ostruzionismo a Poste, blocca il trasferimento di soldi da Bancomat a Postamat… la mia banca è differente…no! Manco per niente. La mia banca è Intesa…e fa come la Fineco del mio amico…che blocca le transazioni pure lei, quando dirette verso PostePay.

Complimenti a tutti..ma prima o poi i servizi di consegna/spedizione di concorrenti privati prenderanno piede…i corrieri diverranno i nostri amici…e la gente comincerà ad usare i servizi online sempre più…e allora, per pagare lo stipendio di centinaia di persone senza clienti agli sportelli…avoglia a far salire le commissioni…

Veramente complimenti.

Giusto per chiudere, il Giappone non spedisce più in Italia perchè le loro spedizioni vengono regolarmente perse (direi rubate) o arrivano devastate (su questo la responsabilità non è scientificamente attribuibile ma mi pare di ricordare diversi filmati di impiegati che prendono a calci i pacchi…per la serie…forse anche all’estero..ma forse anche da noi).

La Cina (che il nostro “beloved” president ama tanto), spedisce in Italia con tempi di oltre 4 settimane….

Attenzione però: Cina -> Inghilterra = 5 giorni; Cina -> Francia = 1 settimana; Cina -> Italia 35 giorni…e forse manco arriva.

E poi dicono che la Cina è vicina!


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