Le frodi nella rete – Il duplice ruolo dell’ICT


Le Frodi nella Rete – Il duplice ruolo dell’ICT

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Con grande soddisfazione vado a pubblicizzare l’ultimo lavoro fatto in collaborazione con tantissimi esperti e professionisti del settore informatico e non solo, sotto la guida dell’Oracle Community for Security.

Si tratta di una pubblicazione dedicata al tema delle frodi nella rete, come da titolo.

Ho partecipato alla realizzazione assieme al collega anche se impegnati su componenti diversi del lavoro.

Di seguto l’abstract.

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In una società sempre più interconnessa in cui l’ICT gioca un ruolo fondamentale nella creazione, diffusione, condivisione ed utilizzo delle informazioni digitali, siano esse relative ad aspetti e particolari della vita personale e quotidiana piuttosto che a grandezze economiche o di business, si ha notizia, sempre più frequente, di operazioni fraudolente perpetrate a danno di privati e di aziende riconducibili a schemi che vedono le tecnologie come vettore abilitante della frode.

La pervasività dell’ICT in tutti gli aspetti della nostra sfera personale e professionale – grazie anche all’interconnessione a livello planetario dei sistemi informativi – ha condotto all’evoluzione, nel corso degli anni, degli schemi utilizzati dagli autori di attività fraudolente per commettere atti criminali che oggi comprendono anche l’uso o l’abuso delle tecnologie, introducendo, di fatto, una nuova fattispecie di frode: la frode ICT.

Guardando ai numerosi casi criminali di successo, di cui alcuni riportati nella prima parte di questo stesso documento, emerge come la frode informatica sia ormai diventata una vera e propria industria criminale che sfrutta competenze e risorse ICT “deviate” reclutate in tutto il mondo.

Questa industria sfrutta, tra l’altro, la frammentazione su base nazionale delle legislazioni (con le conseguenti ricadute sia in termini di definizione delle fattispecie di reato che di margini di manovra delle autorità inquirenti) e la globalizzazione dell’attività delle aziende e delle singole persone, per realizzare profitti miliardari.

Contrapposti a questi profitti si rilevano dei costi diretti e indiretti per la società, le aziende e i singoli, addirittura superiori ai profitti stessi dell’attività criminosa, ai quali si sommano anche danni reputazionali e d’immagine che ledono i rapporti di fiducia su cui l’intero mercato si fonda.
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